Vincenzo Rubino
Il mandorleto, impiantato nei primi anni ’90, si estende per oltre 25 ettari su una zona collinare (100m slm) a pochi chilometri dalla costa ionica nella provincia di Catanzaro. Attraversata dal torrente Raga e da un suo affluente, la proprietà è incorniciata dalla fitta macchia mediterranea d’intorno e dal granito che la fiumara porta con sé dall’altopiano della Sila.
Le piantagione è costituita essenzialmente da mandorlo franco (non innestato) autoctono ottenuto da seme, cosa che oltre a garantire un elevato grado di mutua compatibilità genetica, consentirebbe, dato l’elevato numero di piante, di procedere alla selezione di nuove varietà locali, cosa che allo stato attuale costituisce una bella opportunità progettuale. Nella piantagione non vengono effettuati trattamenti di alcun genere, eccezion fatta per quelli stagionali di erpicatura e concimazione a base di stallatico fresco (300 mc nella sola scorsa stagione!).
Naturalmente ho anche mandorle in guscio, dato che è così che vengono stivate, dopo la raccolta/smallatura, in attesa della sgusciatura.