Descrizione
Il posto è la Casa di Accoglienza della Caritas. L’uomo è un prete siciliano ucciso a Palermo dalla mafia. Il suo nome è don Pino Puglisi. Intitolato a don Puglisi è il Laboratorio dolciario pensato per il reinserimento delle giovani mamme ospitate nella Casa. Un luogo in cui la sapiente miscelatura di amaro e dolce, frutto dell’antica lavorazione a freddo del cioccolato, diventa una metafora della vita.
Lavorazione a freddo del cioccolato
Oggi si parte da una massa di cacao (semi macinati) non privata del burro di cacao in essa contenuta; la massa viene riscaldata per renderla fluida e ad una precisa temperatura viene mischiata a zucchero semolato e spezie (cannella o vaniglia ecc.). Il composto così ottenuto viene mantenuto ad una temperatura che non fa sciogliere i cristalli di zucchero, che rimangono infatti integri all’interno della tavoletta, amalgamato il tutto per mezzo di una raffinatrice (odierna riproposizione del melate), si passa cosi alla fase finale che consiste nel distendere il composto su degli stampi che verranno poi battuti per far sì che il cioccolato assuma la forma desiderata. La particolare lavorazione a freddo di questo cioccolato, esclude la fase del concaggio riuscendo, a detta di molti, a mantenere aromi che sarebbero altrimenti destinati a scompanre. La forza di questoparticolare prodotto è proprio nella semplicità della lavorazione e nessuna aggiunta ulteriore di burro o di altare sostanze estranee (grassi vegetali, derivati del latte, lecitina).
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