Fukuoka e dintorni
L’agricoltura del non fare, la permacultura, l’orto sinergico
Alcuni dei produttori che riforniscono la nostra associazione Pulmino Contadino applicano, in tutto o in parte, metodi agricoli conosciuti per la loro enfasi sulla sostenibilità: l’agricoltura del non fare, la permacultura, l’orto sinergico.
Agricoltura del non fare
- Questo approccio, noto anche come “non coltivazione” o “agricoltura naturale”, è ispirato alle pratiche agricole tradizionali di alcune culture orientali, come il “non-fare” di Masanobu Fukuoka.
- L’idea principale è ridurre al minimo l’intervento umano e lasciare che la natura svolga il suo corso. Ciò implica evitare l’uso di pesticidi, fertilizzanti e lavorazione del suolo.
- Gli agricoltori che seguono questo approccio cercano di imitare i processi naturali, promuovendo la biodiversità nelle loro coltivazioni.
- Ideatore principale: Masanobu Fukuoka
- L’approccio dell’agricoltura del non fare è stato sviluppato da Fukuoka negli anni ’30 e ha cominciato a essere diffuso negli anni successivi.
- Libro di riferimento: Masanobu Fukuoka “La rivoluzione di un filo d’erba“.
Permacultura
- La permacultura è un sistema di progettazione agricola e di stile di vita che si basa sui principi di sostenibilità, imitando i modelli osservati in ecosistemi naturali.
- L’obiettivo è creare sistemi agricoli autosufficienti, diversificati e sostenibili nel lungo termine.
- La permacultura incorpora elementi come la progettazione del paesaggio, la coltivazione di alberi da frutto, la rotazione delle colture, la riciclabilità dei materiali e la conservazione dell’acqua per creare un ecosistema agricolo armonioso.
- Ideatori principali: Bill Mollison e David Holmgren
- Bill Mollison e David Holmgren sono due scienziati australiani che hanno sviluppato il concetto di permacultura negli anni ’70 come un approccio integrato alla progettazione sostenibile dell’agricoltura.
- Libro di riferimento: Bill Mollison “Permacultura: una guida per l’utopia sostenibile“.
Orto sinergico
- L’orto sinergico è un approccio all’agricoltura basato sulla cooperazione tra le piante.
- L’idea è di coltivare diverse specie di piante insieme in modo che possano beneficiarsi reciprocamente. Ad esempio, alcune piante possono respingere insetti dannosi per altre, alcune possono migliorare la qualità del suolo, e così via.
- Questo metodo punta a ridurre la necessità di pesticidi e fertilizzanti, promuovendo una crescita più sana e riducendo le malattie delle piante attraverso una progettazione olistica dell’orto.
- Ideatore principale: Emilia Hazelip
- Emilia Hazelip, una agronoma belga, è stata una pioniera nell’orto sinergico. Negli anni ’80 ha sviluppato e diffuso questo metodo, che si basa su principi di cooperazione tra le piante, integrando conoscenze provenienti dalla permacultura e dall’agricoltura naturale.
- Libro di riferimento: Emilia Hazelip “Agricoltura sinergica. Le origini, l’esperienza, la pratica“.
Tutti e tre gli approcci cercano di ridurre gli interventi umani dannosi, promuovendo la sostenibilità, ciascuno con il proprio focus e approccio unico.
L’agricoltura del non fare punta sulla minimizzazione dell’intervento umano, la permacultura sull’imitazione di modelli naturali complessi, e l’orto sinergico sulla cooperazione tra le piante.
Questi tre approcci sono un modo per coltivare il cambiamento, un orto alla volta.