Mi presento
Mi chiamo Pietro Ceciarini, ho 27 anni, sono nato e cresciuto a Grosseto, con una piccola parentesi negli Stati Uniti in terza superiore. Ho studiato ingegneria gestionale a Pisa e Bologna, con due Erasmus a Parigi e Berlino fondamentali per la mia persona. Mi definisco però un ingegnere gestionale atipico. Cerco di applicare gli insegnamenti, le capacità organizzative e progettuali e la forma mentis del mio percorso universitario alla sostenibilità e all’economia circolare, principi che credo siano non più un’opzione, ma la necessità per la sopravvivenza del pianeta e i suoi abitanti.
Credo che i miei punti di forza siano la visione organizzativa, l’approccio dinamico al problem solving, le capacità di team building e di lavorare in gruppo riuscendo a valorizzare e ottimizzare le risorse umane e non. Sono eccentrico e versatile, ma sono anche determinato e pragmatico (non lo avevate notato eh!?). Sono molto curioso e per questo mi piace sperimentare e saper fare un po’ di tutto, senza specializzarmi troppo.
Il mio punto di debolezza più grosso credo sia l’iperattivismo e la smania di fare, a volte con troppa fretta, sinteticità.
Viaggiatore e amante del mondo, alla scoperta delle migliori pratiche di sostenibilità, replicandole nei contesti di cui faccio parte e adattandole ai bisogni della comunità, per cercare di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato. Seguo per questo diversi progetti e iniziative per la sostenibilità che nascono dal basso, con impatto sociale.
Attualmente, ho un assegno di ricerca in un progetto dell’Università di Bologna che riguarda gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) , nel frattempo sono in attesa di accedere ad alcuni dottorati, con un progetto sull’innovazione sociale e lo sviluppo sostenibile, osservando e sperimentando modelli e alternative per l’economia circolare e la rigenerazione urbana. Nei miei interessi rientrano: i concetti di lean startup e design thinking, lo sviluppo sostenibile, economia circolare, innovazione sociale con approcci bottom-up, i modelli sharing economy e autogestione, la garanzia partecipata e le economie di prossimità. Ho ideato e fondato BackBO – Circular Economy Hub , un punto di riferimento per l’economia circolare a Bologna, di cui curo le relazioni pubbliche e la gestione dell’associazione, oltre che fare il tuttofare.
Mi ritengo una persona positiva che cerca di vedere nei problemi, delle opportunità, nel buio un bagliore di luce, e che in ogni cosa, in ogni persona, in ogni situazione c’è sempre quel 5% di buono da tirar fuori e valorizzare, anziché concentrarsi sul male e sulle cose che appesantiscono. Sono un socio attivo di Camilla food coop il primo emporio di comunità in Italia. All’interno sono un referente di turno per la mia squadra e seguo il Sistema di Garanzia Partecipata, soprattutto dal punto di vista dell’analisi del ciclo di vita dei prodotti e della cooperativa per ridurre al minimo gli impatti. Sono stato uno scout e lo sarò per sempre. Un bagaglio che mi ha segnato fortemente, sia per lo spirito di condivisione e comunitario, sia per la forte spinta verso un mondo più naturale, semplice, parco.
Presto volontariato in Croce Rossa, soprattutto in maxi-emergenze. Parlo 3 lingue (inglese, francese e tedesco), un po’ di spagnolo e mastico ogni tanto qualche parola di italiano, ma soprattutto maremmano. Adoro la Maremma, la sua storia, il suo paesaggio, la sua cultura (soprattutto eno-gastronomica), il suo essere selvaggio, ostico, poco ospitale, che ci rende unici in tutto il mondo. Ho scelto di ritornarci dopo anni vissuti fuori, qua nella mia terra ho voglia di investire la mia persona, con proposte di progetti che la mantengano un posto sostenibile. Nel tempo libero adoro scoprire la natura, le sue meraviglie, la sua complessità.
Mi piace fare attività all’aperto, come il trekking, il kayak, l’arrampicata, ma soprattutto andare in barca a vela. Dovrò aggiungere anche zappare per condividere e comprendere le fatiche dei nostri orticoltori e prendere le orme del mio poro nonno. La vela per me è come una cura, perché in barca a vela è necessario fare tante cose con determinazione. Velocità e determinazione, ma si va anche al passo della natura, conoscendola e con lentezza ci si rilassa. Mi piace sporcarmi le mani e usarle nei miei hobby: cucinare e lavorare il cuoio. Il mio motto: “Non esiste buono o cattivo tempo, ma buono o cattivo equipaggiamento.”
Pietro